Lo stigma di essere troppo giovani
Siamo troppo abituati a credere che la politica sia obsoleta. Che la politica sia poco inclusiva. Che la politica sia un affare losco, da evitare attentamente e ignorare. Ma ci viene sempre ricordato che, sebbene lasciata indietro nelle nostre vite, lei si occuperà sempre di noi. Volenti o nolenti. E quindi è positivo prendersi l’impegno, occuparsi della nostra res publica, esercitare quella cittadinanza attiva che permette di prendere le decisioni più alte e avere un ruolo chiave nella vita sociale e politica del paese. Purtroppo, però, i giovani che si avvicinano alla politica trovano difficoltà nel sentirsi sempre più spesso descritti come acerbi, inesperti, millennials.
What’s millennials?
Millennials è un termine innovativo che definisce la generazione nata approssimativamente tra la fine degli anni ’80 e la metà dei primi anni 2000. Noti per aver vissuto in un’epoca in cui la tecnologia e internet sono diventati sempre più diffusi e integrati nella vita quotidiana, vengono spesso descritti come più attenti all’apparire che all’essere. Negli ultimi decenni, i millennials hanno cercato di guadagnare spazio nel panorama politico globale, portando con sé una visione del mondo inedita e affrontando sfide che sfidano le convenzioni tradizionali: coinvolgimento attivo, ideologie progressiste e un uso innovativo della tecnologia. Prestano attenzione alla diversità, all’inclusione e alle esigenze delle minoranze: alcune delle loro priorità politiche includono il sostegno ai movimenti per i diritti LGBTQ+, l’immigrazione e la tutela dell’ambiente. Tuttavia, nonostante il loro impegno e la loro passione per il cambiamento sociale, i millennials affrontano sfide uniche nel contesto politico contemporaneo. Una di queste è rappresentata dall’accesso al potere politico, spesso limitato da coloro che lo detengono e lo mantengono nel tempo. L’emarginazione da parte delle istituzioni politiche tradizionali rende difficile per questi giovani influenzare i processi decisionali e quindi, di conseguenza, si allontanano o vengono allontanati.
Cogito, ergo sum
Perciò è importante sottolineare che millennials non rappresenta disinteresse, stoltezza, povertà culturale e passività. Al contrario, non dovrebbero essere i giovani i protagonisti diretti del loro futuro? Non è forse quell’attaccamento stantio al proprio status quo della vecchia politica a logorare le migliori volontà dei giovani? Il pensiero è ciò che caratterizza la vita di ogni uomo: cogito, ergo sum. Dunque, la partecipazione attiva alla vita politica, sociale, culturale deve essere apprezzata in ogni sua forma e da ogni sua provenienza. La partecipazione non deve mai essere osteggiata, né sottovalutata come spesso accade, ma incentivata in ogni sua sfaccettatura.